Sicilia, non puoi non amarla

Da Goethe a Camilleri, da Federico II di Svevia a Carmen Consoli, da Shakespeare a Pirandello, da Omero a Quasimodo, da Diodoro SIculo a Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Questi sono solo alcuni dei nomi illustri che hanno decantato il loro amore per le meraviglie della Sicilia: profumi, suoni, panorami, colori e sapori.

Camilleri ad una domanda su cosa gli mancasse della sua Sicilia risponde "u scrusciu du mari" (il rumore del mare).

Quel mare che circonda la Sicilia, l'isola più grande del Mediterraneo, nonché  la più importante per storia, cultura, tradizione e ricchezza. Un' isola talmente bella da essere paragonata al paradiso da Federico II di Svevia: "Non invidio a Dio il paradiso perché son ben soddisfatto di vivere in SIcilia".

Ma perché viene definita addirittura come un paradiso? Non è mica l'unico posto al mondo con un clima temperato bagnato dal mare. Però anche per Freud  la Sicilia non era un posto qualunque, tant'è che egli la definiva "La più bella regione d'Italia: un'orgia inaudita di colori, di profumi, di luci, una grande goduria".

Ed anche William Shakespeare usa parole al miele per definirla: "Il clima è temperato, l'aria dolcissima, l'isola fertile, il tempio assai più bello di quanto se ne dica"

Ma  perché allora questa isola non è più il fulcro del mediterraneo? Perché è diventata un luogo di partenza per i natii ed una zona intermedia per chi scappa invece da guerre e povertà?

Forse perché "In Sicilia, quando facciamo qualcosa o la facciamo in grande o niente. Ecco perché spesso non facciamo niente" come diceva Pino Caruso

O forse perché le dinamiche politiche, dall'unità d'Italia in poi, sono state volte al depauperamento della Sicilia in favore del Piemonte prima e dell'Italia poi. La Sicilia allora, con la scusa dell'unità d'Italia (ancora oggi non compiuta), fu depredata e relegata ad un ruolo marginale. 

Eppure secondo Roger Peyrefitte  "Nessuna isola erge sull'orizzonte della nostra civiltà una fronte più radiosa della Sicilia. Essa punta verso tre continenti e ne sintetizza le caratteristiche. Tre volte, nel corso dei secoli, fu il più fulgido esempio del mondo mediterraneo"

Da culla del Mediterraneo a vacca da mungere il passo è breve.

A tal proposito voglio citare quello che diceva il filosofo Friedrich Engels: "nessuno ha lottato in modo tanto indomabile per la propria emancipazione come la Sicilia e i siciliani. Quasi dal tempo in cui Polifemo passeggiava intorno all’Etna, o in cui Cerere insegnava ai siculi la coltivazione del grano, fino ai giorni nostri, la Sicilia è stata il teatro di invasioni e guerre continue, e di intrepida resistenza. I siciliani sono un miscuglio di quasi tutte le razze del sud e del nord; prima dei sicani aborigeni con fenici, cartaginesi, greci, e schiavi di ogni parte del mondo, importati nell’isola per via di traffici o di guerre; e poi di arabi, normanni, e italiani. I siciliani, durante tutte queste trasformazioni e modificazioni, hanno lottato, e continuano a lottare, per la loro libertà."

Ma nonostante tutto la sua bellezza non potrà mai essere messa in discussione. Non puoi togliere la Scala dei turchi, non puoi demolire il Parco Archeologico di Selinunte (non c'è riuscito nemmeno il terremoto-maremoto del 365), non puoi dimenticare Ortigia e Siracusa, non puoi strappare via l'Etna. Non si possono nascondere le Isole Egadi, né le Isole Eolie; non puoi far finta di niente di fronte a Taormina. Ci sono troppe cose da vedere, troppi luoghi da esplorare, troppi sapori da gustare e troppi profumi da sentire. I nostri sensi vanno ben oltre la dinamiche socio-politiche.

In Sicilia puoi incontrare tutti i tipi di costa, si passa dalla sabbia nera della costa Ionica, alla sabbia chiara di Mondello; dalle sabbie dorate di Portopalo o di San Vito Lo Capo alla roccia bianca di Realmonte; dalle affascinanti calette di Favignana ai ciottoli della Riserva dello Zingaro. In sicilia puoi vedere il mare mentre ti trovi sul vulcano più grande d'Europa a sciare. "La Sicilia è un dono di Dio, ci sono posti che non ti immagini, alla fine di una strada ti imbatti in un anfiteatro fatto di pietra lavica, e se sali sull’Etna e vedi il mare, beh, allora capisci perché chi conosce la Sicilia ne sia innamorato" (Carmen Consoli).

Ma questa grande Isola non è fatta solo di coste. Il suo interno è ricco di una flora e una fauna tra le più varie. Anche i fiori selvatici sono profumati e variopinti. Oltre alle saline di Marsala, per esempio,  si può scendere nel sottosuolo nelle miniere di salgemma di Realmonte e vedere la Cattedrale al suo interno; potete andare a fare una camminata nella gola di uno dei migliori Canyon dell'isola, quello di Cassibile; o perdervi tra i più di quaranta sentieri della Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio;  ci si può immergere nelle ricchissime acque della riserva di Capogallo o arrampicarsi sul Monte Cofano, visibile dal borgo Medievale di Erice, patrimonio dell'Unesco. Non mancano Palazzi o Chiese; ogni centro, anche il più piccolo ne cela qualcuno al suo interno. Ci sono Mazara del Vallo con la sua casbah e Sciacca con il suo antico Carnevale, uno dei più belli  della sicilia. C'è il carnevale di Acireale, anche questo antichissimo, con i suoi carri fatti di fiori intrecciati; ci sono  Acitrezza con i suoi faraglioni e Caltagirone, città della ceramica.

C'è Noto, immersa nel suo antico fascino Barocco e Piazza Armerina con la sua villa Romana.

Agrigento, dal mandorlo in fiore che colora la Valle dei templi e Catania costruita in gran parte con la pietra lavica donata dall' Etna.

E poi c'è Palermo con i suoi antichi mercati, dagli odori forti e dai colori vivaci, che sembrano dei veri e propri bazar, con le sue cento piazze e le sue cento Chiese. 

Anche gli eventi naturali catastrofici hanno lasciato la loro firma sul territorio;ne è un esempio  Poggioreale che con i suoi ruderi ricorda il terribile sisma che scosse l'intera Valle del Belice nel 1968; così come le varie colate laviche dell' Etna che hanno modificato ma non mortificato il paesaggio.

"Comincia a gennaio la primavera siciliana, e via via che le piante fioriscono diventa il giardino di una maga: germoglia la menta sulle rive dei ruscelli, gli alberi morti si inghirlandano di rose canine, persino il brutale cactus mette teneri fiori." Truman Capote.

La Sicilia è tutta da scoprire. E devi scoprirne la bellezza che muta al cambiar delle stagioni. I profumi esplodono, il paesaggio si colora, i fiori spuntano, il mandorlo si tinge di bianco, il verde diventa giallo, i fiumi diventano piccoli rigagnoli. E quindi non basta un solo viaggio per scoprirla, anche perché "Ci vuole più tempo per attraversare la Sicilia sui binari che volare da un’altra parte del mondo" (Sergio Rizzo).

E poi una volta giunti qui, non vorrete andarvene più. E c'è chi rimane davvero. Quelli che non rimangono però tornano. A volte ritornano, a volte non vanno più via.

 

 

 

"Dobbiamo ricordare che la Sicilia è terra di Archimede non terra di mafia. Quello che ha fatto Archimede è unico al mondo. È l’unico uomo al mondo che dall’alba della civiltà fino al 1500 dopo Cristo, in diecimila anni ha capito cose che nessun altro, nemmeno Einstein, ha capito fino al 1929. È stato lui a dire Datemi una leva e solleverò il mondo. Associare l’immagine della Sicilia ad un così grande scienziato è un grande problema che dobbiamo affrontare. È un tema che abbiamo dimenticato per duemila anni."

(Antonino Zichichi)

 

 

 

"I siciliani gente acuta e sospettosa, nata per le controversie."

(Marco Tullio Cicerone)

 

 

 

"Basta un attimo per sentirti avvolta da una sensazione nuova e antica, avvolgente e narcotizzante assieme, quell’attimo in cui poggi il piede su quest’isola, appena scesa da un treno o da un aereo. E subito capisci che questa terra, questo paesaggio, questa luce ti appartengono, fanno parte del tuo dna, delle tue radici, della tua anima, di qualcosa che senti tuo…"

(Claudia Cardinale)

 

 

"La prua della barca taglia in due il mare

ma il mare si riunisce e rimane sempre uguale

e tra un greco, un normanno, un bizantino

io son rimasto comunque siciliano."

(Lucio Dalla)

 

 

 

"Io sono io e la Sicilia. Non posso ignorarlo o escluderlo, sarei colpevole di un’astrazione malfatta."

(Manlio Sgalambro)

 

 

 

"Anche se dipingo una mela, c'è la Sicilia"

(Renato Guttuso)

 

 

 

 

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